Capua, CRONACA

EDITORIALE. CAPUA E LA ZTL, LA “PALLA” DELLA VALORIZZAZIONE DEL CENTRO STORICO E L’ENNESIMA “SGOMITATA” AI COMMERCIANTI E AGLI AUTOMOBILISTI LOCALI

Certo, questa cosa della Ztl (zona a traffico limitato) è trascinata da una Amministrazione comunale all’altra neanche fosse il “non plus ultra” di un progetto che vede la Regina del Volturno tra le più fervide capitali dell’arte e della cultura. Un centro, quello incastonato tra le ben curate mura della cinta bastionata, in cui flotte di visitatori invadono le pulite piazze e le stupende chiese, sempre aperte ed ammirabili per bellezza e solidità architettonica. Un posto in cui è possibile passeggiare in riviera e rallegrare la vista grazie alle trasparenti acque del Volturno, libere dagli scarichi fognari, magari apprezzando il cimelio del Ponte Nuovo, meta di politici e consulenti di ogni dove. Città di castelli, con sale e reperti tanto originali ed unici da poterli solo immaginare, con le antiche caserme e la cisterna Tortelli riprodotti in metaverso. Capua, un posto in cui fare a gomitate per entrare nei tantissimi negozi presenti del centro urbano e dove i sicuri paletti offrono percorsi facilitati per guadagnare le migliori marche del momento. Facciamola questa Ztl. C’è anche da guadagnare. Il Comune farà tantissime multe a quanti vorranno superare gli angelici varchi di Corso Gran Priorato di Malta, via Corte della Bagliva, ecc. E i parcheggi? Che lo diciamo a fare. In fondo, ovunque si notano piazzole per la sosta degli invalidi e per le donne in gravidanza. Abbiamo anche un paio di panchine rosse. Perché non farla questa Ztl? Boh. Quello di Capua è un parco commerciale all’aperto, dove il numero elevato di locali vuoti è solo apparente e trascurabile dettaglio. Si sopperisce con eventi che attraggono migliaia di persone. E quindi sì. Viva la Ztl. Tutto il resto è fuffa.

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