CULTURA, EVASIONE CULTURALE A KM0

CURIOSITA’ STORICHE – IL PONTE ROMANO DI CAPUA HA (ANZI AVEVA) QUALCOSA IN COMUNE COL PONTE MILVIO DI ROMA: SAN NEPOMUCENO

Il Ponte Romano prima del bombardamento del secondo conflitto bellico
La statua del Santo sul ponte Milvio, a Roma

Chi si reca a Roma per diletto rimane rapito dalla maestosità dei ponti sul Tevere. Soprattutto quelli retrodatanti ai secoli passati sono abbelliti da numerose statue e motivi ornamentali. Tra i tanti è ammirevole il ponte Milvio, detto anche Ponte Molle o Mollo che collega la città di Roma con la parte nord del territorio. Chi doveva lasciare il centro urbano doveva dunque attraversare quel ponte di antichissima costruzione per dirigersi verso il settentrione. Ed appena usciva dalla città incontrava l’altrettanto nota Via Flaminia, che si trovava proprio sulla sua prosecuzione. Che cosa, dunque accomuna il Ponte Milvio col ponte Romano di Capua, andato distrutto nel corso degli eventi bellici del secondo conflitto mondiale? La risposta è da ricondursi alla statua di San Giovanni Nepomuceno. Si tratta di un santo poco conosciuto in Italia; probabilmente nessun italiano oggi reca questo nome. Eppure esso è molto conosciuto appena si oltrepassa il Mare Adriatico e il Mare Ionio e si comincia a viaggiare nell’est europeo. Anzi non bisogna neanche attraversare completamente il tratto marino per scoprire che già nell’Isola di Corfù, nel museo cittadino, è ammirabile una splendida icona di San Nepomuceno. A questo punto ci domandiamo perché una colossale statua di quel santo sia stata collocata da secoli suo Ponte Milvio di Roma, uno dei più antichi e celebri del Tevere, ed un’altra imponente statua di quel santo sia stata posta sul Ponte Romano di Capua. La risposta ce la fornisce lo studio della vita di questo santo che se attualmente è poco conosciuto nell’occidente europeo, rimane tuttora molto venerato nella parte orientale. Orbene, Giovanni (detto) Nepomuceno, perché proveniente da Nepomuk (Boemia), nacque nel 1349 e morì a Praga nel 1393. In estrema sintesi, si ricorda che fu presbitero, canonico nella cattedrale di Praga, nonché predicatore alla corte di re Venceslao. Fu, per l’appunto, questo monarca ad ordinarne l’uccisione, dopo indicibili torture, a mezzo di annegamento nel fiume Moldava. Gli storici non concordano sui motivi che spinsero re Venceslao a disporre l’uccisione dell’uomo di chiesa: alcuni storici propendono per motivi correlati al desiderio del sovrano di istituire, con la forza, una nuova diocesi, dove insediare i propri favoriti, avversata dai monaci del monastero di Kladruby, che alla morte dell’abate Racek nominarono il monaco Olenus come suo successore. Giovanni (Jan) Nepomuceno, confermato come suo vicario generale, confermò l’elezione di Olenus, in contrasto con le direttive del sovrano. C’era, però, anche un’altra ipotesi indicata quale movente dell’omicidio, ovvero il tentativo, andato a vuoto, sempre da parte del sovrano, di obbligare Giovanni Nepomuceno a venire meno al segreto della confessione. Il corpo del Nepomuceno, precipitato nella Moldava, dal Ponte Carlo, venne ritrovato l’indomani sulla riva del fiume, mentre intorno al suo corpo si irradiava una luce mistica, che ne confermava la santità della sua vita terrena. Dopo la sua morte iniziò il culto di Giovanni (Jan) Nepomuceno proclamato santo nel 1729 e dichiarato patrono della Boemia e delle persone in pericolo di annegamento. E questo spiega perché il Ponte Milvio di Roma ed il Ponte Romano di Capua, prima della sua distruzione, recassero entrambi a protezione dei possibili naufragi, la statua del predetto santo, vittima delle angherie del potere terreno, il cui corpo era stato precipitato ugualmente da un ponte, quello denominato ponte Carlo. La statua di San Giovanni Nepomuceno è tuttora presente su molti ponti dell’est europeo, area ove il suo culto è molto diffuso, mentre quella di Capua è andata distrutta dalla furia della guerra. In vita subì le violenze degli uomini, mentre, da morto, pure il suo simulacro subì delle violenze, questa volta quelle di un conflitto mondiale. Che peccato! La nostra cittadina non dispone più di quella benevolente presenza tesa a scongiurare possibili annegamenti nei gorghi del sottostante fiume Volturno. E con la sua distruzione è venuta pure meno, nella popolazione capuana, la memoria di quel glorioso santo. Una curiosità: sia per il Ponte Milvio di Roma che per il Ponte Romano di Capua, entrambi al servizio di antichissime arterie stradali (la Via Flaminia e la via Appia), rispettivamente a scavalco del fiume Tevere e del Volturno, la statua era stata collocata dalla parte interna della cintura urbana, perché dall’altra parte dei manufatti, a quel tempo, iniziava la campagna romana e quella campana. A corredo, le fotografie della statua del santo, nonché di tutte le altre, ovvero anche di quelle poste sull’altro lato del ponte Milvio.

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