CULTURA

LE FONTANE (MUTE) DI CAPUA

EVASIONE CULTURALE A CHILOMETRO ZERO E AD EURO UNO – Viviamo nella storia, nell’arte e nella bellezza: tutto è a portata di mano. Bisogna soltanto riscoprirlo perché tutto è già intorno a noi e fruibile a costo pressoché zero; il costo di un caffè.

Le fontane pubbliche di Capua mi hanno sempre incuriosito. Prima le guardavo con gioia, soprattutto quando erano funzionanti; adesso, le guardo con costernazione, provando un senso di tristezza e di sgomento, perché la quasi totalità di esse sono mute. Trattasi di fontane monumentali, ideate e costruite per abbellire la città e, naturalmente, per assolvere la funzione di erogare acqua potabile.

Ho voluto fare una ricognizione delle fontane pubbliche, per comprendere se quelle censite in passato sussistono tuttora. Il libro prezioso del quale mi sono avvalso è quello di Francesco Granata, dal titolo “Storia civile della fedelissima città di Capua”. Questo testo consente di avere un’idea chiara della toponomastica della città, delle chiese, degli edifici di pregio del tempo in cui fu scritto (notizie riferite fino all’anno 1750), nonché delle famiglie nobili più importanti dimoranti in ciascuna strada. Di notevole rilievo sono le notizie storiche e quelle sulle dominazioni che si sono succedute nel tempo: quello consultato è un libro che ciascun capuano dovrebbe conservare sul proprio comodino, da leggere con attenzione per fugare ogni suo dubbio circa la città in cui vive.

Torniamo al tema trattato, quelle delle fontane cittadine. Il Granata, come era suo solito, fece un lavoro certosino, per cui, per ciascuna strada, oltre a rassegnare tutto ciò che vi prospettava, ha colto l’occasione per elencare anche le fontane pubbliche, da quelle monumentali a quelle di poco pregio, ma funzionali alle esigenze idriche della popolazione.

Seguo l’ordine seguito dall’autore per riportare le fontane attive a Capua nell’anno 1750:

– ”Prima strada da occidente ad oriente, la quale comincia dalla porta delle Torri, o sia di Roma, e va per diritto fino alla Porta di Napoli” (l’attuale Corso Appio): 

.omissis. “Fontana magnifica, ch’è la prima nella nostra Storia”, sita nella “gran Piazza de’ Giudici”;

-”Seconda strada da occidente ad oriente, la quale comincia dal Palagio Arcivescovile, e va per diritto fino al Monistero di Santa Maria di Donne Monache” (da via Duomo e l’attuale corso Gran Priorato di Malta):

.omissis. “Fontana magnifica, ch’è la seconda nella mia Storia, colla statua di Nettuno sedente”; 

.omissis. “Conserva magnifica d’acqua per gli bisogni del pubblico” (dovrebbe essere la cisterna denominata “Tortelli”);

-“Terza strada da occidente ad oriente, la quale comincia dal luogo, dov’era l’antica Porta Fluviale, e va a dirittura fino al luogo , detto la Vitriera, e dov’era la Porta di S. Angelo” (l’attuale via Roma):

.omissis. ”Piccola Fontana per comodo del Pubblico” (situata tra la “Chiesa di San Vincenzo a Volturno” e la “Parrocchia di San Martino ad Jadaicam”);

.omissis. ”Fontana magnifica, ch’è la terza della mia Storia” (situata tra la “chiesa, e Conservatorio della Concezione per le Donne civili” e il “Palagio de’ Signori Capua, Duchi di S. Cipriano, dov’è solito albergare il Re, venendo in Capua; e Seggio o Arco, detto di Antignano, ov’era l’altro antico Seggio de’ Cavalieri Capuani”;   

.omissis. “Piccola Fontana pel Pubblico” (situata nei pressi della “Parrocchia de’ SS. Apostoli, Filippo, e Giacomo, e luogo detto la Vitriera”); 

-“Strade che portano da mezzogiorno a settentrione”:

.omissis. “Largo avanti la Cattedrale con magnifica fontana e con obelisco, eretta dall’Arcivescovo Cardinal Caracciolo”;

.omissis. “Piccola Fontana per comodo del pubblico” (si trovava, forse, nei pressi del Castello delle Pietre);

.omissis. “Altra piccola Fontana per lo pubblico” (nei pressi della “Chiesetta di S. Salvatore Minore”);

La fontana meglio descritta è quella situata un tempo nella Piazza dei Giudici, almeno fino al 1750, anno a cui si riferiscono le notizie riportate nel libro del Granata che prima di descriverla si sofferma sulla piazza stessa. In pochi righi ci fornisce un’idea dell’importanza di questa piazza che oggi, purtroppo, ha perso lo smalto dei tempi andati, perché, dal secondo dopoguerra, è cambiata anche la componente sociale della popolazione; ce ne rendiamo conto fin dalle prime parole, quando il Granata ci racconta che “in questo sito de’ Giudici è l’antichissimo Largo, nell’anno 1748, ben accomodato, e lastricato tutto di pietre vive, con molta proporzione tra di loro connesse, ove di ordinario vi è gran concorso di Ufiziali militari, di Cavalieri, d’ecclesiastici, di Nobili viventi, e della gente più colta, e più decorosa della Città; ed ove sovente passeggiano, e si trattengono a discorrere, e trattare i loro affari”.

Come è cambiata la Piazza dei Giudici: adesso, nelle ore serali e notturne, ci sono soprattutto giovani, che affollano i locali pubblici in cerca di evasione, mentre l’antichissimo Largo, da diversi decenni, è divenuto un parcheggio di veicoli. Non ci sono più tanti ufficiali in giro, perché Capua non è più una città militare, come nell’ordinaria accezione, siccome sono state dismesse le numerose caserme, sono scomparsi i Cavalieri ed i nobili, poiché aboliti, per legge, gli ordini nobiliari, pure gli ecclesiastici sembrano essersi eclissati dalla piazza. L’apertura dei grandi centri commerciali, dirottando altrove la cittadinanza, ha reso la Piazza dei Giudici meno affollata del passato.

Ecco cosa dice il Granata della fontana esistente nella Piazza dei Giudici: “Quivi trovasi una delle tre principali fontane della Città, che scaturisce quell’acqua molto leggiera, e pregevole, della qual Capua vanto si loda, fatta venire circa due secoli addietro dal Magistrato Capuano per lunghe strade di buoni acquidotti da’ nostri monti Tifatini, non senza un grosso eccessivo dispendio. Questa fontana, sebbene dia abbellimento alla piazza, contribuisce però al comodo, e all’utile de’ paesani, che in essa si provvedono di acqua, buttandone da i quattro suoi lati in molta abbondanza, o zampillando con molta limpidezza dalle sette bocche dell’Idra, ch’è in cima di essa, rappresentante una delle due imprese della Città, atteso l’altra è una croce in campo rosso”.

La descrizione della fontana è stata riportata per esteso perché essa ci fornisce notizie molto precise circa la provenienza dell’acqua, il tempo della costruzione del relativo acquedotto (circa il 1550) che, dai monti Tifatini, adduceva il prezioso liquido a Capua, e soprattutto informazioni di dettaglio circa le caratteristiche architettoniche ed artistiche della fontana principale. Il lastricato era fatto di “pietre vive, con molta proporzione tra di loro connesse”: la pavimentazione era evidentemente anch’essa di valore.    

Dopo aver fatta la ricognizione delle fontane esistenti a Capua nell’anno 1750, anno a cui si riferiscono le notizie del Granata, ci accorgiamo, in via preliminare, che manca proprio la fontana principale. Chissà quali saranno state le ragioni della sua rimozione e dove fu accantonata (ove eventualmente depositata in qualche sito per un eventuale successivo riutilizzo) una volta smontata. Si gradisce il contributo dei lettori circa le motivazioni, ove conosciute, che portarono alla rimozione della fontana, nonché sulla sua successiva sistemazione o accantonamento.

Che dire delle altre fontane (attualmente sono esistenti la bella fontana della Mensa Arcivescovile, che non mi risulta censita dal Granata, di Piazza dei Commestibili, l’elegante fontana di Piazza Duomo, ingresso cattedrale, la vezzosa fontana di piazza San Tommaso D’Aquino, la suggestiva fontana di Via Roma n.57, antistante il Museo campano, la fontana di Via Gran Priorato di Malta n.2, la graziosa fontana di via Gran Priorato di Malta n.60,  la fontana della Riviera Casilina n. 69, la fontana di via Luca Censio): eccetto quella insistente nello slargo antistante il Duomo, che eroga ancora acqua fresca, tutte le altre sono desolatamente mute. Che tristezza! Eppure basterebbe poco per ridarle vita. Occorre soltanto volerlo. Nei decenni passati, perché è ormai datato da tempo il silenzio della quasi totalità delle fontane di Capua, si vociferava che era stato tolto l’afflusso dell’acqua per scongiurare lo sperpero di quel prezioso liquido. Se prima questa giustificazione poteva essere accettata, non lo è più adesso, poiché quasi ovunque sono state costruite piscine, alcune in struttura solida, alcune semirigide ed altre ancora gonfiabili. C’è oggi un uso ludico dell’acqua; non di poca acqua, ma di decine di migliaia di litri, giornaliermente sprecati. E che dire delle vasche da bagno, divenute per alcuni delle vere e proprie piscine domestiche, con tanto di idromassaggio. 

L’acqua occorrente per alimentare le bocche delle fontane pubbliche, se rapportata a quella utilizzata per pure esigenze natatorie e di evasione, ne costituirebbe una quantità pressoché trascurabile, per cui se non c’è spreco di acqua per quegli scopi, non se ne dovrebbe ravvisare neanche per un impiego che, oltre ad essere minimale, avrebbe anche una ricaduta di natura pubblica, poiché si ridarebbe vita alle antiche fontane da tempo a secco, dandole, nel contempo, la voce, quella voce risuonata spesso per secoli negli angoli più suggestivi della nostra città.   

Mi auguro che qualche lettore sia del mio medesimo avviso, al fine di valutare la possibilità, laddove più persone dovessero condividere l’analogo sentimento, di farci promotori di qualche lodevole iniziativa, presso gli uffici competenti, finalizzata al recupero della funzionalità delle nostre fontane pubbliche, almeno di quelle più rilevanti sul piano architettonico ed artistico, il cui ripristino, sintesi di rinascita, di bellezza e di arte, non sembra comportare particolari difficoltà tecniche o oneri dispendiosi.

I versi immortali del Petrarca (Chiare, fresche et dolci acque) e di San Francesco (Laudato si’, mi’ Signore, per sor’aqua, la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta) ci inducono a credere che ogni impegno profuso nella direzione delineata sarebbe di generale condivisione e di popolare compartecipazione.   

Confidiamo nel futuro!

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