ATTUALITA', COMUNICATI STAMPA

CAIAZZO. NODO SUL DISABILITY MANAGER.

LA CONSIGLIERA COMUNALE MARILENA MONE, PROMOTRICE DELLA ISTITUZIONE DEL GARANTE: “GIAQUINTO E LA SUA MAGGIORANZA FANNO OSTRUZIONISMO E NEGANO AI DIVERSAMENTE ABILI CAIATINI UNA FIGURA DI GARANZIA E DI TUTELA DEI LORO BISOGNI”.

Ormai è chiaro a tutti a Caiazzo che il Disability Manager non verrà mai né istituito come figura né mai nominato, perché così ha deciso la maggioranza di Uniti per Caiazzo guidata dal sindaco Stefano Giaquinto”. La denuncia arriva dalla consigliera comunale di Caiazzo Bene Comune, Marilena Mone, promotrice della istituzione della figura di garanzia e tutela per i diversamente abili caiatini unitamente all’intero gruppo di minoranza. “È stato chiaro dal primo momento che l’amministrazione non vuole il Disability Manager, sin dal primo consiglio del 27 settembre 2019 quando i “massimi” esperti del diritto amministrativo del Consiglio Comunale caiatino, si sono appellati a fantasiosi e imbarazzanti pretesti pur di non avviare l’istituzione nel nostro Comune di una figura che promuova soluzioni, strumenti, servizi, accomodamenti, soluzioni tecniche, tecnologiche e organizzative utili a favorire un proficuo inserimento della persona con disabilità o con malattie croniche all’interno della realtà caiatina. Purtroppo per loro non si sono potuti appellare alla classica scusa “non ci sono soldi” (che neanche avrebbe retto viste le folli spese tra campi sportivi e murales a scadenza) perché il Disability Manager è un incarico svolto a titolo gratuito. Ma dire da subito “no” e “bocciamo l’istituzione di questa figura” sarebbe stato impopolare, terribilmente impopolare! Tant’è che quasi tutti i consiglieri di maggioranza, mentre trovavano scuse ridicole per rimandare e rimandare, ci tenevano e ci tengono ancora oggi a precisare che loro sono favorevoli, eccome, anzi più che favorevoli, ma chissà perché a distanza di quasi due anni, di tre Consigli comunali, 2 mozioni, una proposta di delibera, una convocazione della commissione statuto e regolamento, che tra l’altro ha quasi del tutto snaturato la figura del Disability Manager a colpi di maggioranza, ancora niente, nisba!, non va istituito il garante dei diversamente abili a Caiazzo”, spiega la rappresentante dell’opposizione. “In altri comuni, la figura è stata istituita quasi d’ufficio sotto la spinta del protocollo d’intesa tra l’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) e la Società Italiana Disability Manager (SIDiMa); da noi, invece, il gruppo Uniti per Caiazzo, e non solo, è estremamente carente di sensibilità verso le politiche sociali o forse, il gruppo Uniti per Caiazzo e non solo, temono una figura che possa segnalare situazioni anche solo potenzialmente discriminatorie causate direttamente o indirettamente da azioni riconducibili alla responsabilità dell’amministrazione comunale. O forse semplicemente è un discorso che non dovrà mai concretizzarsi perché nasce come proposta della minoranza consiliare. Ma se così fosse, suggeriamo alla maggioranza di darci uno schiaffo morale e far attivare immediatamente l’ascensore per disabili del parcheggio multipiano; aumentare a 2 ore la sosta gratuita nei parcheggi a pagamento visto che è ragionevole e logico supporre che un disabile impiegherà più tempo per scendere dalla macchina e anche per risalire! E solo per chiudere il discorso, sarebbe il caso di precisare che non è necessario un master in disability management per capire che il parcheggio disabili posizionato lungo la discesa di via della Rimembranza incollato al muretto renderebbe complicata la discesa anche a persone non disabili. Se non volete il Disability Manager, almeno applicate le normative, per esempio quelle che richiedono di lasciare il giusto spazio all’autista o al passeggero che si muove in carrozzina di scendere e salire in maniera agevole dal veicolo. Per intenderci, le normative del DPR 503/1996 e prima ancora il DM 236/1989. Insomma cari consiglieri di Uniti per Caiazzo e non solo, se proprio non volete la figura del Disability manager in città, dimostrateci almeno di aver l’accortezza di rispettare le norme!”, conclude Mone.

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