AMBIENTE, ATTUALITA', CRONACA

Capua, tra rifiuti e sterpaglie il cimitero di Sant’Angelo attende tuttora interventi di manutenzione.

Nonostante le segnalazioni e il controllo dell’Asl, la situazione di degrado è immutata.

Sembra non esserci pace neppure per i morti. Tra macchie ammuffite e sporcizia, l’assurdo appare ormai la normalità. In una cornice di degrado, loculi e cappelle del cimitero santangiolese sfidano- ormai da anni – l’incuria del tempo e le azioni di una burocrazia lenta e farraginosa.

Percorrendo il viale, che dal cancello di ingresso conduce alle costruzioni interne, è davvero impossibile non notare le fatiscenti condizioni dell’ufficio del custode, della sala mortuaria e della piccola cappella, tutte chiaramente inagibili e inadatte alle funzioni amministrative e religiose alle quali erano state destinate. Al di là delle erbacce e qualche bidone ancora pieno di fiori marciti, l’attenzione è catturata dalle crepe e dalle vistose macchie di umidità che campeggiano lungo le pareti dei medesimi locali, inutilizzabili dal personale municipale e dagli addetti al servizio di tumulazione. Le caditoie sono invece invase da una fitta vegetazione, che ne compromette il ricevimento dell’acqua piovana e il suo deflusso nelle condotte. Ci sono transenne e nastri bicolore ovunque. Anche i bagni lasciano molto a desiderare. Alcuni pannelli, appoggiati lì dove un tempo avrebbe dovuto esserci una porta, separano la toilette da una vera e propria discarica di lamiere, in passato utilizzate come copertura di vari ambienti. Le guaine che si distendono sulla copertura dei loculi sono ormai logore e le infiltrazioni rischiano seriamente di raggiungere le salme dei poveri defunti sepolti al loro interno. Si attende, nel frattempo, un atto di indirizzo dell’assessore preposto, così come stimolato dai consiglieri di opposizione del Movimento Cinque Stelle e, prima ancora, da quelli della coalizione di centrodestra. La speranza di una convergenza di intenti per la soluzione delle problematiche che riguardano anche il cimitero di Capua, oltre che quello di Sant’Angelo in Formis, è – del resto – l’ultima a morire.

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