POLITICA

Casal di Principe. Il sindaco Natale si dimette. “Le mie dimissioni non sono una resa, ma una lotta”. (video all’interno)

La conferenza stampa

Si è tenuta alle 11.00, presso il Comune di Casal di Principe, la conferenza stampa del sindaco Renato Natale il quale, nell’occasione, ha rassegnato le dimissioni. Dimissioni, queste, scaturite in seguito alla decisione della Procura di Santa Maria Capua Vetere di non sospendere le operazioni di demolizione, previste per giovedì 2 settembre, di un fabbricato abusivo dove vivono due famiglie con 4 bambini minori.

Ha fatto un duro intervento il primo cittadino, che ha condannato il passato nel quale il “Boss” ha spadroneggiato per 30 anni, dove lui stesso era lo “Stato” in un territorio orfano dello Stato vero, delle vere istituzioni, dove i cittadini a fatica riuscivano a riconoscerlo. In questo contesto, le persone hanno potuto costruire liberamente, senza alcuna norma di riferimento, senza una direttiva. “Oggi – ha evidenziato Natale – i cittadini si trovano a pagare un conto salatissimo, ma nel contempo lo Stato ci ha liberati dalla criminalità organizzata, grazie ai Magistrati, Giudici, Forze dell’Ordine etc, che ci hanno permesso di svolgere il nostro lavoro con tranquillità”. 

Il sindaco ha sottolineato che i clan camorristici, a quel tempo, controllavano ogni cosa, dal singolo mattone, alla singola palata di cemento, ogni cosa che si chiamasse “costruzione”, alimentando un fenomeno spaventoso chiamato abusivismo edilizio. La decisione, come anticipato, è stata dettata dalla presa di posizione della Procura di abbattere alcune case abusive nel territorio di Casal di Principe.

Renato Natale lancia una stoccata allo Stato. “Pare – ha rimarcato il sindaco – che lo Stato appare con un altro volto, uno Stato che applica la legge, in modo ineccepibile, ma dimentica i diritti e le giustizie. Io sono il sindaco di questa città e sono al secondo mandato, un percorso lungo, durante il quale ho tentato di dare un volto alla città, ho tentato di dare un vero e proprio riscatto sociale, anche attraverso le decine di associazioni locali, le quali si sono sempre battute per il territorio. Abbiamo combattuto per risolvere problemi “antichi” di questa città, e lo abbiamo fatto anche attraverso delle Proposte di Legge”.

Natale ha poi citato la Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza. “Gli stati adottano adeguati provvedimenti in considerazione delle condizioni nazionali, e compatibilmente con i loro mezzi, per aiutare i genitori ed altre persone aventi la custodia del fanciullo, ad attuare il suo diritto ad un livello di vita sufficiente per consentire il suo sviluppo fisico, mentale, spirituale, e sociale, e offrono, se nel caso, un’assistenza materiale con programmi di sostegno, in particolare per quanto riguarda l’alimentazione, il vestiario, e l’alloggio”.

Il sindaco ha quindi chiarito: “noi non difendiamo l’abusivismo edilizio, noi vogliamo che la legge venga applicata, rispettata. Ho fatto presente il mio pensiero anche alla Ministra Mara Carfagna, al quale mi ha chiamato preoccupata per questa mia decisione. Noi non siamo contro la magistratura, ma dobbiamo trovare delle soluzioni comuni. ll mio impegno come uomo, come cittadino e come sindaco, è quello di difendere i diritti di quei quattro bambini. È impensabile che l’anello più debole dell’intero processo paghi lo scotto più importante”.

Natale ha portato all’attenzione dei presenti semplici calcoli: sul suolo casalese ci sono 1700 ordinanze di abbattimento e 250 RESA(esecuzioni definitive), di queste 250, 11 abitazioni abusive sono costate al comune, presso la CdP, ben 1 Milione e 600mila euro. Per le 250, ci vorrebbero 35 Milioni di euro. Il sindaco ha sottolineato che la legge che istituisce il fondo demolizioni presso la CdP per l’intera Italia è di 50 Milioni di euro, insomma per la sola Casal di Principe servirebbe l’intero fondo.

“Come sindaco ho chiesto 100 giorni – ha poi evidenziato – per poter concludere e dare la possibilità a demolire in totale tranquillità e sicurezza, garantendo a quei 4 bambini una soluzione adeguata. Deve essere chiaro a tutti, le mie dimissioni non sono una resa, ma una lotta contro le ingiustizie, in questi giorni sarò a Roma per le mie dimostranze”.

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