VILLA DI BRIANO – Lunedì dell’Angelo: la giornata festiva è stata trascorsa in maniera diversa dagli
italiani. Molti si sono riversati nelle località di villeggiatura ed altri ancora si sono portati nelle città
e nei luoghi d’arte. Numerosi sono stati anche quanti si sono portati nei santuari, soprattutto di
quelli più prossimi alle località di residenza. E’ quanto hanno fatto numerosi casertani che si sono
riversati presso il Santuario della Madonna di Briano a Villa di Briano (CE) (nelle foto di testa, l’immagine della Madonna venerata dai fedeli, l’esterno del santuario e la cappella principale). Tanti fedeli hanno
visitato il luogo di culto in maniera compunta, con compostezza ed in modo rispettoso, soprattutto
quando hanno avuto occasione di soffermarsi nelle sale dove sono collocati innumerevoli ex voto,
alcuni di semplice, quasi infantile, fattura ed altri di maggiore pregio, ciascuno riflettente
verosimilmente lo status sociale ed il livello culturale di chi li aveva offerti. Dai voti fatti per grazia
ricevuta, colà affissi alle pareti del luogo sacro, traspariva chiaramente la genuina fede degli
offerenti. Ogni ex voto invitava alla riflessione sull’evento doloroso, da cui poi era scaturito il
bisogno di rendere pubblica attestazione per la “Grazia ricevuta”. Orbene, chi, per sensibilità o per
curiosità, ha voluto investigare a fondo quegli ex voto, al termine di quel complessivo esame, ha
potuto trarre delle conclusioni. Quelli retrodatanti alla prima metà del decorso secolo rimandano
per la quasi totalità a sinistri o disgrazie che avevano avuto luogo nel mondo agricolo e
dell’artigianato, come cadute dagli alberi, arrotamenti da parte di carri agricoli, disarcionamenti da
cavalli o animali da soma in genere, lesioni o fratture in opifici o fucine. Uno dei più vecchi
retrodata al 1882 e riproduce, per l’appunto, il ribaltamento di un carro agricolo, con diverse
persone coinvolte. Invece, nel primo scorcio della seconda metà del decorso secolo, lo scenario
che si para davanti all’osservatore vira di parecchio, tant’è che la quasi totalità degli ex voto
rimandano a sinistri stradali e la parte residuale rinvia al mondo agricolo. Nell’ultima tranche del
diciannovesimo secolo gli ex voto risultano diradati del tutto, quasi come se non ci fossero state
più disgrazie, sciagure o disastri, né quelle ascrivibili al mondo agricolo/artigianale, né quelle
riconducibili alla sinistrosità stradale. Per queste ultime, essendo così elevato il numero degli
incidenti registrati, non se ne percepisce neanche più la pericolosità e la dimensione quantitativa e
le vittime stradali sembrano più ascrivibili al fato e non al comportamento negligente dei
conducenti. Dall’esame degli ex voto si può, quindi, ricavare che ad un vivo fervore religioso ne è
seguito uno più tiepido: il tutto avvenuto nel corso di un secolo. Si può, però, anche trarre una
ulteriore deduzione, ovvero che l’uomo degli ultimi decenni, maggiormente acculturato, sia stato
indotto a ritenere che la guarigione derivante da qualsivoglia evento infausto possa essere dipesa
più dai progressi della medicina che da un intervento celeste. Purtuttavia, se i segni tangibili ed
esteriore della fede appaiono più sporadici e meno appariscenti, se confrontati con la frequenza
del passato, rimane comunque sempre viva la professione di fede di quanti tuttora continuano ad
affollare quel luogo di culto –una piccola chiesa- dove l’immagine della Madonna troneggia in
fondo ad essa, mentre sulle pareti laterali degli affreschi –invero molto belli- rievocano gli episodi
più significativi del Vangelo. Una finale considerazione: quanto detto per il santuario della
Madonna di Briano vale un po’ per tutti i santuari d’Italia. Resta solo da capire come mai, con
l’odierno trend, c’è la tendenza a visitare più luoghi di culto molto distanti, anziché, come spesso
avviene, quelli del proprio territorio, come se ci fossero Santi con maggiore ascendente rispetto ad altri, magari passati di moda, perché, forse, percepiti meno attuali. Ed allora il pensiero corre a
quando il Santuario della Madonna di Briano era tra i più noti della Campania per la sua ricca
messe di grazie ricevute. Nonostante i suoi anni, rimane, comunque, un suggestivo polo di
attrazione, anche a livello paesaggistico per le ubertose campagne che lo contornano. Qualcosa è
rimasto immutato: nel bar antistante l’ingresso principale della chiesa vendono ancora il famoso
vino asprino -ottenuto da viti altissime maritate ai pioppi- un tempo offerto sfuso in grandi boccali
ed adesso stappato fresco da pregiate bottiglie. La tradizione religiosa rimane viva e calorosa ed è
quello che conta di più.
ALCUNI DEGL EX VOTO PASSATI E PIU’ RECENTI ESPOSTI NEL TEMPIO



