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CAPUA CITTADINI DIVERSAMENTE OPEROSI PRESTANO GRATUITAMENTE LA LORO OPERA QUANDO LE ISTITUZIONI TERGIVERSANO


CAPUA – Nel mese di agosto del decorso anno e nel mese di marzo di quell’attuale questo giornale online registrava il malcontento dei pedoni di Via martiri di Nassiriya (nella foto, la strada)che lamentavano e tuttora stigmatizzano la grave situazione in cui versa il marciapiedi fiancheggiante, per buona parte, il muro di cinta dell’ex campo profughi di Capua. Tutto ebbe inizio con l’avvio dei lavori di sostituzione del precedente muretto con un altro in cemento armato, più alto e solido. Per l’esecuzione dei lavori fu, giocoforza, necessario collocare sul margine della strada un cantiere stradale che, purtroppo, al termine dei lavori, non è stato mai rimosso.


Sono trascorsi circa due anni da allora e nel frattempo quel marciapiedi è rimasto, di fatto, interdetto alla
circolazione pedonale, sebbene contiguo ad un’area fortemente urbanizzata. Nel frattempo, in relazione al tempo trascorso, la vegetazione spontanea sta attecchendo un po’ dappertutto, suscitando una immagine di degrado urbano. Si aggiunga, inoltre, che qualche cittadino, diversamente operoso, ha pensato bene di prestare gratuitamente la propria opera per la risoluzione della perdurante criticità stradale, sottraendo tondini di ferro e nastri da cantiere, da utilizzare per uso proprio. Tutto sommato si tratta di materiale abbandonato, poiché non è ravvisabile alcuna traccia che lo qualifichi come cantiere stradale ancora in atto. I nastri ed i tondini appaiono come res nullius e la loro graduale rimozione, anche se eseguita in maniera irrituale dagli stessi cittadini, viene salutata dalla cittadinanza colà stanziale, come un insperato aiuto per lo sgombero del marciapiede in questione, per restituirlo finalmente ai pedoni. Molti cittadini si stanno domandando se sia più censurabile la condotta del responsabile del cantiere stradale che, al termine dei lavori, ha omesso di rimuoverne le componenti, tra cui tondini di metallo e relativi nastri di segnalazione e di delimitazione, oppure le istituzioni a cui, a livello nazionale e locale, è demandata la vigilanza stradale. Non appare, infatti, plausibile che alcun operatore stradale, nonostante che la via Martiri di Nassiriya costituisca un’arteria stradale molto trafficata, abbia finora avuto la sensibilità di intervenire, procedendo in conformità della vigente normativa.

LE CONDIZIONI DEL MARCIAPIEDE

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