EVASIONE CULTURALE A KM0

CAPUA. SOTTOPASSO FERROVIARIO DI VIA SANTA MARIA LA FOSSA: QUANDO IL DEGRADO DIVENTA PARTE DEL PAESAGGIO.

EVASIONE CULTURALE A CHILOMETRO ZERO E AD EURO UNO – Viviamo nella storia, nell’arte e nella bellezza: tutto è a portata di mano. Bisogna soltanto riscoprirlo perché tutto è già intorno a noi e fruibile a costo pressoché zero; il costo di un caffè.

Fino a qualche decennio fa, a Capua, in via Santa Maria la Fossa, era operante un passaggio a livello che disciplinava il transito dei veicoli in occasione del passaggio dei treni della linea ferroviaria Napoli/Roma, Via Cassino. Poiché il traffico veicolare si era intensificato al punto da provocare l’incolonnamento dei veicoli fino oltre lo zuccherificio, ormai dismesso da anni, da un lato, e fino all’incrocio di viale Ferrovia, dall’altro lato, le istituzioni decisero di attivare un sottopasso ferroviario.

Il passaggio a livello dava luogo a degli incolonnamenti e, naturalmente, a delle perdite di tempo in una società che va sempre più di fretta. Si credeva di aver risolto tutti i problemi con l’apertura del sottopasso ferroviario. Invece, non è stato così, in quanto nel periodo autunnale ed invernale, con inusitata frequenza, in occasione di rovesci temporaleschi, si determinano sempre dei pericolosi ristagni di acqua che, talvolta, pongono a rischio finanche la circolazione stradale, in condizioni di sicurezza.

E’ stato notato che, allorché l’acqua si impantana per lungo tempo, vengono eseguiti degli interventi stradali all’interno del sottopasso che, evidentemente, non sono risolutivi per la semplice circostanza che alle prime abbondanti precipitazioni si ripresenta il medesimo problema del copioso ristagno di acque meteoriche.   

Siccome gli interventi  nel detto  sottopasso vengono eseguiti spesso viene il dubbio che essi siano finalizzati più all’esecuzione della manutenzione che non alla definitiva risoluzione della perdurante problematica.

Qualche giorno fa, il 23.11.2021, tra le ore 07.30 e le ore 08.30, il traffico, come avviene ordinariamente, era particolarmente intenso nella direzione del centro cittadino di Capua. In quella fascia oraria innumerevoli veicoli, provenienti da Grazzanise e Santa Maria la Fossa, attraversano il richiamato sottopasso ferroviario, impegnando, in ossequio alle norme del Codice della Strada, la parte destra della sede stradale. Perché è stata fatta questa premessa? Semplice! Sulla parte destra della carreggiata, in direzione di Capua, il ristagno di acqua è particolarmente profondo. Questo non significa ancora niente per gli automobilisti più diligenti. Io mi annovero fra questi e criticavo quanti si spostavano completamente sulla sinistra, ovvero percorrendolo  contromano, per procedere verso il centro cittadino di Capua.  

Orbene, quando, pochi giorni addietro, ho impegnato il sottopasso ferroviario, procedendo lentamente, ho capito perché tutti gli automobilisti si spostavano contromano: il pantano era pericoloso non solo per la profondità dell’acqua, quanto anche per la presenza non di una buca, quanto piuttosto di una specie di scalino, un infossamento insidioso, siccome non visibile, poiché occultato dall’acqua, tale da poter provocare gravi danni ai veicoli che vi incappano. Anche io, ripercorrendo il medesimo sottopasso ferroviario, nella direzione del centro urbano, per non incorrere nel vecchio inconveniente, mi sono dovuto accodare, mio malgrado, a tutti i veicoli che mi precedevano e circolare, quindi,  contromano; eravamo tutti giustificati da un palese stato di necessità.

Ciò che lascia perplessi chi vi circola per la prima volta è la sussistente  disciplina stradale tenuta dagli automobilisti che vi transitano che, in maniera pressoché naturale, hanno dato luogo ad una spontanea circolazione a senso unico alternato.  Mi sono domandato come mai in un chiassoso contesto ambientale, come il nostro, dove, in genere, gli automobilisti segnalano rumorosamente  col clacson gli ingiustificati rallentamenti del traffico,  nessuno si lamentasse  per una causa ostativa notoriamente conosciuta da tempo. Ho una plausibile spiegazione: gli utenti stradali, dopo una decennale e perdurante incuria stradale, si sono talmente rassegnati da non avere neanche più la forza di dolersene. Non c’è cosa peggiore della rassegnazione, perché si finisce con l’avvertire finanche come inutile la proposizione di una nota di doglianze alle autorità preposte e, nel caso in esame, all’ente proprietario della strada.

Da alcuni anni, nella terza domenica di novembre di ogni anno,  si celebra “la giornata mondiale in memoria delle vittime della strada”. Questa presa di coscienza mondiale e nazionale dovrebbe indurre chi è preposto alla manutenzione stradale ad una maggiore consapevolezza e senso di responsabilità; assennatezza delle istituzioni  non sempre colta dalla cittadinanza. 

Un sinistro stradale può essere causato da una condotta di guida temeraria; però, anche una cattiva manutenzione stradale può costituirne una determinante concausa.      

Ritornando al nostro sottopasso ferroviario possiamo ipotizzare che, prima o poi, protraendosi l’attuale andazzo,  possa verificarsi uno scontro frontale, ove uno dei tanti automobilisti, poco pratici del posto, dovesse impegnare il manufatto stradale ad alta velocità.

Il degrado, in qualsiasi modo si presenti, quando si protrae nel tempo, si interiorizza a tal punto nella coscienza collettiva da non essere più percepito dalle locali popolazioni. Questo è probabilmente il nostro caso.

Voglio concludere questa breve riflessione sul nostro sottopasso ferroviario e sulla pazienza dei capuani e dei casertani in genere, con le parole di un noto scrittore napoletano, Domenico Rea, il quale, il 18.02.1986, sul quotidiano Il Mattino, nella rubrica Pensieri della notte, ebbe a scrivere ”L’uomo napoletano, apparentemente il più rivoluzionario del mondo, è il più paziente del mondo”. Non aggiungo il resto delle pesanti considerazioni del Rea per non urtare la suscettibilità di qualche lettore più sensibile degli altri.

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One Comment

  1. Ogni singola parola descrive alla perfezione il pensiero di quanti in tutti questi anni si apprestano a non trovare un briciolo di miglioramento nella nostra città…si resta praticamente senza parole e senza forza di combattere dinanzi a queste assurdità…

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