EVASIONE CULTURALE A KM0

A 250 ANNI DALLA MORTE DELL’ARCHITETTO VANVITELLI RICORDIAMO L’UOMO: COSI’ ORGOGLIOSO DEL SUO LAVORO DA CONTRORIBATTERE ALLE RICHIESTE DI UN PRIMO MINISTRO CIRCA LA POSSIBILE SOLUZIONE DI UN MALCOSTUME ANCORA OGGI MOLTO ATTUALE.

Fa piacere leggere le lettere autobiografiche del Vanvitelli perché la lettura di esse ci consente di avere l’esatta cognizione della natura dell’uomo; conosciamo l’architetto Vanvitelli, attraverso le sue stupende opere, ma rarissime volte ci siamo imbattuti in suoi scritti autobiografici. Essi sono raccolti in un testo di Franco Strazzullo, dal titolo “Le lettere di Luigi Vanvitelli della Biblioteca Palatina di Caserta “, in tre volumi, Congedo Editore. L’opera di che trattasi raccoglie tutte le lettere che il Vanvitelli scrisse nel corso del tempo al proprio fratello residente a Roma. Riportiamo lo stralcio di una lettera del 7 gennaio 1758 (quella contrassegnata dal n.526) perché essa ci dà un’idea abbastanza precisa del forte carattere del Vanvitelli che, in ordine a quanto programmato circa la costruzione della Reggia di Caserta, non consentiva ad alcuno di intromettersi per apportarvi modifiche; soltanto il Sovrano aveva la prerogativa di potergli imporgli una diversa soluzione architettonica. Vediamo adesso in che cosa consisteva il dialogo tra il nostro Vanvitelli ed il potente ministro Tanucci. Nel riportare il contenuto del breve incontro, svoltosi nella costruenda Reggia di Caserta, ci rendiamo subito conto che l’argomento sul quale i due interlocutori esprimevano un punto di vista diverso era davvero di basso profilo, trattandosi di un diffuso deprecabile malcostume, ancora oggi frequentemente riscontrabile nei luoghi pubblici. Ecco, lo stralcio di un passaggio della citata lettera, nel quale ricorre una terminologia non proprio da salotto: ”Giovedì, ci venne il Marchese Tanucci ordinatoli dal Re a venire, perché da sé non sarebbe mai venuto certamente. Dopo avere girato e rigirato mi disse che averebbe serrato tutti li passaggi che sono nel portico, lasciando unicamente gli archi grandi della corrispondenza alli Cortili, perché dietro quelli archi piccioli, vi sarebbe stato il cacatore comune e pisciatore. Gli risposi che le aperture così lasciate le avevo pensate ed eseguite per dare maggiore vaghezza, lume e leggierezza apparente all’opera, benché in essa fortissima, e il progetto aveva avuto l’approvazione del Re e della Regina; che rispetto alle sporcizie di urina e sterco, questo averebbe potuto accadere qual’ora in questo portico e Vestiboli non vi dovessero stare le sentinelle e di continuo il Popolo ed Officiali a passeggiare, essendo per sé medesimo luogo comodo e difeso dall’acqua e dal sole; siché non sarebbe restato l’arbitrio di far le sporcizie se non alli svergognati che volessero urinare e caccare in faccia d’ogn’uno, cosa che solo accade, ed anche di rado, nelli birbanti e lazzari, li quali non possono giammai avere ingresso nei cortili del Palazzo Reale. Girando quindi disse : . Poi prese a dire sulle Conchiglie di stucco. Io conoscendo il carattere, gli dissi che quantunque io potessi avere motivo di contentarmi del progetto, non ostante ero prontissimo ad obedirlo una volta che mi volesse ottenere la permissione del Re. Rispose: ”. Preliminarmente si fa osservare che il testo trascritto è stato riportato tel quel, per cui si può rilevare come la lingua italiana, nel lasso di quasi tre secoli, sia andata incontro a sensibili metamorfosi. Come anticipato, l’oggetto della discussione fu di bassissimo profilo, ma è stato utile rievocarlo per evidenziare la forza di carattere del Vanvitelli, nonché il rapporto, sempre tormentato, da egli intrattenuto col primo ministro della corte borbonica. Quanto alla deprecabile fenomenologia oggetto della discussione non si può fare a meno di rilevare come essa sia ancora oggi molto attuale, soprattutto nelle ore notturne e nelle aree di maggiore affollamento, quali le piazze e le stazioni ferroviarie, impresenziate e prive di bagni ad uso pubblico e gratuito.

CONDIVIDI

Leave a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*