Capua, EVASIONE CULTURALE A KM0

CAPUA: MOLTO INTERESSE PER IL LIBRO “STORIE DI FAMIGLIA”, DI RAFFAELE MAZZITELLI, PRESENTATO GIOVEDÌ NELLA SALA LIANI DEL MUSEO CAMPANO

Nella giornata di giovedì 10 novembre 2022, dalle ore 10.00 alle ore 12.00, nella sala Liani del Museo Campano di Capua, ha avuto luogo la presentazione del libro “Storie di Famiglia”, di Raffaele Mazzitelli. Erano presenti numerosi convenuti, oltre una disciplinata scolaresca, che hanno seguito lo svolgimento dei lavori con particolare interesse. Ha introdotto il testo il dott. Giovanni Di Cicco, già Dirigente Scolastico. La professoressa Jolanda Capriglione ha parlato dell’uomo e del professionista Mazzitelli. La figlia dell’autore -Claudia Mazzitelli- ha provveduto alla lettura dei brani più significativi del libro. Raffaele Mazzitelli, nonostante la non giovane età (ha superato i novanta anni di età), ha parlato del contenuto del suo libro a braccio e con notevole lucidità. Ha rievocato i ricordi correlati a vicende non solo personali, ma che hanno riguardato anche i suoi familiari. Bella la recensione di Claudia Mazzitelli che ha annotato che “non capita a tutti di avere una storia così bella da raccontare ….. Storie di famiglia, frammenti di memoria, ricordi lontani, persone e situazioni inconsuete. Le raccontava mio Padre con una passione che rivelava l’amore per quelli dai quali aveva ricevuto affetto e insegnamenti formativi”. Ha subito catturato l’attenzione dell’uditorio la rievocazione di un singolare episodio che vide coinvolto la figura del padre dell’autore –Giuseppe Mazzitelli-, nato nel 1900, che, giovanissimo, durante la prima guerra mondiale, si arruolò, nell’anno 1918, nella marina regia per poi essere imbarcato, quale ufficiale (Guardiamarina), sull’incrociatore Duilio, all’esito di un breve corso di formazione presso l’Accademia navale di Livorno. E proprio in quella città accadde un evento imprevedibile: il padre dell’autore, essendo un giovane affidabilissimo, fu incaricato dal comandante dell’incrociatore di recapitare un pacco alla sua famiglia colà residente, con l’intesa di fare ritorno a bordo entro le ore 21.00 dello stesso giorno. L’ordine ricevuto era illegittimo in quanto in tempo di guerra era fatto assoluto divieto a tutto l’equipaggio dallo scendere a terra, per essere pronti a salpare a vista. E, purtroppo, per il precipitare degli eventi bellici, l’incrociatore dovette ripartire immediatamente ed il relativo comandante si guardò bene dal giustificare la presenza a terra del suo giovane ufficiale al quale era stato dato un ordine che non poteva essere impartito. Il Guardiamarina Giovanni Mazzitelli si portò quindi presso il locale comando di Marina al quale riferì di essere rimasto a terra, senza riferire la circostanza dell’incarico ricevuto dal suo comandante; per tale fatto fu processato quale disertore ed esposto finanche al rischio della condanna a morte, che gli fu evitata solo per la sua giovanissima età. Degradato a marinaio semplice, fu imbarcato su di una chiatta impiegata nel Mare Adriatico. Congedato alla fine della grande guerra fu poi richiamato per la seconda guerra mondiale, nel corso della quale fu anche ferito. Al termine del secondo conflitto riprese con entusiasmo il suo consueto ritmo nell’azienda familiare. Ormai il passato di militare era alle sue spalle; eppure un giorno un maggiore dei carabinieri gli notificò che l’indomani lo avrebbe accompagnato a Roma in quanto era stato convocato dal Capo di Stato Maggiore della Marina, dove, con somma sorpresa, fu ricevuto con tutti gli onori ed additato come esempio di virtù militari in quanto pur di non tradire il suo comandante, durante la prima guerra mondiale, si era consapevolmente esposto al rischio della pena di morte e finanche alla mortificante degradazione. Riabilitato, fu addirittura premiato con una medaglia d’oro, alla presenza dei quadri dell’intera Accademia di Livorno, schierata al suo cospetto, ottenendo il grado di Tenente di Vascello, con diritto ad essere reintegrato in servizio, opportunità che rifiutò, in quanto preferì continuare nella conduzione della sua azienda di famiglia. Chi legge si domanderà come si era venuta a conoscenza di una vicenda tanto riservata, retrodatante al 1918: orbene, il comandante dell’incrociatore Duilio, congedato per raggiunti limiti di età col grado di Ammiraglio, in punto di morte, ancora con il rimorso di aver esposto alla condanna alla pena di morte un ufficiale subalterno che, per essergli stato troppo fedele, era stato pure degradato, chiese al suo confessore di rintracciare il Mazzitelli, per rendere a tutti noti i valori morali di quell’uomo che non rivelò giammai di essere stato accusato per diserzione, per colpa del proprio comandante. In questa sede, per brevità, è stato riferito soltanto questo curioso episodio, anche se nel testo del Mazzitelli ce ne sono tanti altri degni di nota. Giova ricordare che Raffaele Mazzitelli, laureato in Scienze agrarie, si è segnalato come agronomo, vivaista, imprenditore del verde, ibridatore e produttore di nuove piante, tra cui il Philodendron Mercedes, che vinse il primo premio all’Euroflora di Genova, docente di estimo, agraria ed economia. Uomo dai molteplici interessi si è distinto, tra l’altro, in giovane età, anche per meriti sportivi.

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