CULTURA, EVASIONE CULTURALE A KM0

CAPUA. SEGNALI STRADALI “STORICI” E INVISIBILI, A SANT’ANGELO IN F. UN CARTELLO RISALENTE AL PERIODO FASCISTA

La città di Capua ci stupisce sempre più. In data 10 ottobre 2021, su questo giornale on/line pubblicammo un articolo dal titolo “Capua: i segnali, l’ospedale e il pronto soccorso che non c’è”, nel quale si faceva rilevare che sussistono tuttora diversi segnali stradali verticali che indicano in maniera inequivocabile la strada da seguire per giungere al pronto soccorso dell’ospedale. Peccato che il nostro nosocomio non sia più operativo da diversi anni. Tutto ciò veniva argomentato per stigmatizzare come l’inattendibilità della segnaletica collocata potesse dare luogo a confusione nell’utenza stradale abbisognevole di urgente soccorso sanitario. A tutt’oggi permane la situazione oggetto del precedente articolo. L’inconveniente evidenziato si riferisce ad un ospedale tutto sommato non più in esercizio da una decina di anni. In questo articolo, invece, si vuole commentare un segnale stradale, a nostro avviso, di valenza storica, perché retrodata al tempo in cui in Italia esisteva la monarchia, e più precisamente il regime fascista. Vi starete domandando se, per caso, chi scrive non sia incorso in un miraggio oppure in una clamorosa svista. Purtroppo, non è così, perché tutto è documentato col mezzo fotografico. Mi sono avveduto dell’incongruenza stradale in quanto ho l’abitudine di procedere sempre lentamente, analizzando i luoghi con curiosità, con la medesima attenzione di chi vi è arrivato per la prima volta. Ebbene, qualche anno addietro, dalla chiesa di Sant’Antonio, ove mi trovavo per una cerimonia religiosa, notai un cartello stradale di piccole dimensioni -apposto sulla parete di un’abitazione fatiscente che si trova dall’altra parte della sottostante arteria stradale- del quale, in relazione alla distanza, riuscivo soltanto a leggere la scritta “S. Angelo in Formis (frazione di Capua) – Lampo – Benzina superiore”. Mi riservai di osservarlo da vicino; ma non avevo fretta a farlo, sebbene intuii che trattavasi più di un reperto storico che di un segnale stradale di recente collocazione; lo si deduceva dalla singolare commistione dell’indicazione del centro abitato di Capua col messaggio pubblicitario di un carburante non più in erogazione negli attuali distributori. Nella giornata di ieri, decisi finalmente di fermarmi nei pressi dell’abitazione in questione per leggere da vicino il cartello in questione, che riporta la seguente indicazione: “CONFED. GERENTI AUTARCHICI – S. ANGELO IN FORMIS (FRAZ. DI CAPUA) – 111582 – LAMPO- BENZINA SUPERIORE”. Risulta anteposto alla scritta “Confed. Gerenti autarchici” il simbolo del fascio Littorio. Da una valutazione prima facie, si può senz’altro azzardare l’ipotesi che il segnale stradale in questione sia stato collocato durante il ventennio fascista, con indirizzo economico autarchico, ovvero quando nel nostro paese sussisteva ancora la monarchia; cioè molti anni prima del sopravvento della Repubblica. La circostanza che soltanto adesso ci avvediamo di questo antiquato ed ormai sorpassato segnale stradale ci deve indurre a fare necessariamente qualche riflessione: la vita moderna ci fa andare sempre troppo veloci, per cui viaggiando sempre in auto non ci accorgiamo di quanto il mondo circostante sarebbe più agevolmente osservabile ed intelligibile, se solo procedessimo più spesso a piedi, come nei tempi andati. Le ricerche eseguite sul formato del segnale, nonché del suo contenuto, ci inducono a credere che si tratti di un cartello retrodatante ai primi decenni del decorso secolo, siccome simile a quelli in uso in quel periodo storico. Fa piacere scoprire un tassello della nostra storia passata: dispiace, però, pensare che dopo la pubblicazione di questo articolo qualche nostalgico o qualche collezionista possa procedere (veloce come un lampo) all’irrituale rimozione di quel segnale stradale, a cui dovrebbe provvedere l’Ente proprietario della strada, l’unico deputato a tale incombenza. Una notazione positiva: a Capua nessuno tocca niente, pure quando l’intervenuta modifica dello stato dei luoghi avrebbe richiesto una rimozione oppure un aggiornamento.

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