CRONACA

Protesta allevatori bufalini, assistenza sanitaria per due manifestanti in sciopero della fame da otto giorni

È forte il grido di allarme degli allevatori e degli imprenditori del comparto agricolozootecnico. L’obiettivo è salvaguardare il patrimonio bufalino contro un processo di eradicazione della brucellosi che eviti l’abbattimento dei capi di bestiame attraverso più efficaci e incisive, soprattutto meno radicali, azioni di prevenzione come la vaccinazione. È stata attivata, nel frattempo, l’assistenza medica per Adriano Noviello e Peppe Pagano, i manifestanti che, otto giorni fa, hanno avviato uno sciopero delle fame per la tutela del settore. Base logistica degli allevatori è il centro Don Milani di Casal di Principe. Proprio dal presidio sono partiti trenta trattori alla volta di Caserta per spiegare, nel corso di una conferenza stampa, le ragioni della protesta. Molto significativo lo slogan dell’iniziativa, impresso su uno striscione: “Basta inutili massacri di animali ed aziende. Cambiare pensiero, è l’ora della prevenzione. “Se il 98,6% degli animali è risultato non affetto da brucellosi o tbc – ha commentato sui social Gianni Fabbris, referente del Coordinamento Unitario Difesa Patrimonio Bufalino – perché sono stati abbattuti? È stato fatto un danno grave al territorio, all’ambiente e all’economia”.

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