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EDITORIALE. NESSUNO DIMENTICHI LE VITTIME DELLA STRADA, MA LE ISTITUZIONI INVESTANO DI PIÙ E MEGLIO SU DISCIPLINA E INFRASTRUTTURE

Sono ancora troppi i decessi sulle strade. L’indice di mortalità sulle arterie della viabilità ordinaria ed autostradale è ancora alto. E il sangue che tinge costantemente l’asfalto di quelli che sono teatri di morte e distruzione ci porta a fare più di una riflessione, oggi più che mai, in memoria delle innumerevoli vittime che hanno perso la propria vita a causa di un incidente. Si celebra oggi la giornata scelta per ricordare i morti della strada e per sensibilizzare gli utenti ad una guida più prudente e corretta, oltre che le istituzioni che sono sollecitate ad adottare adeguate azioni di prevenzione. Misure in tal senso, approvate sotto il profilo legislativo con la previsione e l’inasprimento delle sanzioni legate alle più comuni violazioni al Codice della Strada, non bastano. C’è ancora troppa gente che guida mentre è al cellulare e tanti automobilisti che ignorano l’importanza delle cinture di sicurezza. I controlli e gli sforzi delle forze dell’ordine non bastano. Occorre maggiore responsabilità da parte degli automobilisti che si approcciano al volante. Ma che idea potranno mai farsi, se la Giustizia non riesce poi a garantire neppure qualche giorno di galera a chi è stato causa di morte, singola o plurima che sia, perché alla guida era distratto, o peggio ancora drogato o ubriaco. La strada dell’acculturamento delle comunità, attraverso l’educazione stradale inculcata a partire dalle scuole primarie, è un buon passo in avanti. Si investa però anche su strade, segnaletiche e dispositivi elettronici della velocità. Le condizioni delle arterie urbane andrebbero migliorate, non solo attraverso una maggiore manutenzione del manto stradale, ma anche attraverso il decespugliamento dei margini che, in alcuni tratti, rendono imprevedibile la consistenza di una curva. Si vadano a rimodulare i limiti di velocità in alcune strade, praticamene ridicoli e chiaramente ingannevoli per l’automobilista che “è costretto” ad eccedere la velocità, e si collochino dispositivi di controllo che non vincolino enti o società a percentuali di incasso. Anche la segnaletica stradale andrebbe migliorata e potenziata soprattutto nei tratti più critici. In fondo, le strade killer sono ormai ben note. Ed è proprio su quelle arterie che va concentrata l’attenzione, non solo con la prevenzione e il senso di responsabilità, ma anche con segnali e strumenti di dissuasione, come autovelox e controlli degli operatori di polizia.

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One Comment

  1. Salvatore Affinito

    Tutto condivisibile ma un punto importante non è stato toccato il
    CONSEGUIMENTO DELLA PATENTE.
    Le motorizzazioni sono al collasso per mancanza di personale tant’e’ che a Caserta sono diventati esaminatori impiegati che non hanno alcuna cognizione dell’esame.Il problema è l’esame quiz che non dà una preparazione adeguata e spesso gli allievi ricorrono,con la connivenza di Autoscuole ed esaminatori a sistemi correttivi per il conseguimento della patente.OCCORRE TORNARE AGLI ESAMI ORALI con una commissione composta da esaminatori che vengono da tre province diverse.Fare una massiccia assunzione di laureati e diplomati a indirizzo tecnico e i costi dei nuovi tecnici si riversano sul costo del foglio rosa.La sola istituzione attiva per lo Stato rimane ancora il pezzettino delle patenti perché le revisioni veicoli sono state svenduto alle fasulle privatizzazioni italiane.

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